La sensazione di libertà non è la Libertà (di per Sé): la Libertà è senza sensazione di libertà. La sensazione di libertà deriva dalla liberazione da limiti, si basa su limitazioni trascese. La Libertà, invece, è perennemente esente da limiti: in questo senso è Libertà senza alcuna sensazione di libertà, che in verità è una conseguenza della sensazione di liberazione. Il Soggetto senza oggetto non conosce oggetto: la Libertà non è maggior libertà da qualcosa, è Libertà senza diversità da Sé, è: Esistenza Totale, Conoscenza Totale, Beatitudine Immanifesta. La sensazione di libertà può derivare dall’inconsapevolezza riguardo la necessità derivante dalle leggi che ci governano. L’assuefazione a tali condizionamenti quasi li rende quasi impercettibili. In generale l’uomo è consapevole soltanto dei condizionamenti maggiori, mentre non nota quelli minori, più sottili. Quando aumentano le leggi a cui sottostiamo, scorgiamo di essere maggiormente schiavi, cioè meno liberi. D’altro canto, elevando il grado di consapevolezza, diminuiscono le leggi a cui sottostiamo e questo permette di essere consapevoli della limitatezza dei piani esistenziali inferiori. Limitatezza conosciuta prima soltanto molto parzialmente. L’aumento del grado di consapevolezza è cioè l’unica via per essere più liberi, ovvero per rappresentare un maggior grado di libertà, più precisamente un minor grado di coercizione. Bisogna infatti considerare che la Libertà è senza gradi. Il condizionamento massimo, più sottile, è l’Incondizionato (Dio, Origine), anche perché esiste a prescindere da tutto il resto, che è una sua espressione. Inoltre, l’Incondizionato detta le condizioni per tutto il resto dell’esistenza: determina cioè il proprio esprimersi.
